mercoledì 14 dicembre 2011

I miracoli della Madonna delle Lacrime

Dal punto di vista scientifico, il fenomeno della Lacrimazione è stato confermato da analisi chimiche svolte su alcune lacrime prelevate, da una commissione specializzata, direttamente sul quadretto in gesso il 1 settembre 1953. I risultati furono lampanti: si trattava di lacrime umane!

Naturalmente il meraviglioso dono della lacrimazione della Madonnina a Siracusa è stato un evento che ha portato frutti di conversione.

Tangibili stimoli che hanno dato frutto alla conversione di molti sono stati i tanti miracoli compiuti per intercessione del Cuore Immacolato ed Addolorato di Maria.

In questa sezione desideriamo riportare solo alcune delle testimonianze dell'epoca, tratte da un documento del Novembre 1953 recante anche l'approvazione ecclesiastica del Can. Salvatore Cilia, allora Vicario generale dell'Arcidiocesi di Siracusa.

Siamo certi che la voce di chi gridò al miracolo al momento dei fatti non può essere offuscata da eventuali dubbi che il tempo trascorso può far nascere nella mente del non credente.

La prima ad essere guarita fu Antonina Giusto Iannuso, proprietaria del quadretto in gesso e prima persona che si accorse della presenza delle lacrime; non ebbe più problemi né per la gravidanza in corso né per le successive.

Il piccolo siracusano Aliffi Salvatore di quasi due anni, gli era stato diagnosticata una neoplasia al retto, dopo che i genitori, ormai disperati, si erano rivolti all'intercessione di Maria il bambino non accusa più disturbi.

La piccola siracusana Moncada Enza di tre anni, dall'età di un anno soffriva di una paralisi al braccio destro; dopo che gli fu applicato del cotone benedetto innanzi al quadretto iniziò a muovere il braccio.

La siracusana Ferracani Caterina di 38 anni, colpita da una trombosi celebrale era rimasta paralizzata e muta. Al ritorno da una visita alla Madonnina e dopo aver applicato il cotone benedetto riacquista la voce.

Il trapanese Tranchida Bernardo di 38 anni, rimasto paralitico in seguito ad un incidente sul lavoro. Un giorno, si trovava ricoverato a Livorno, mentre due donne parlavano degli eventi di Siracusa, una di esse gli offrì un pezzo di cotone benedetto. Il pomeriggio il Tranchida telegrafò a casa dicendo di essere completamente guarito. La storia ebbe eco anche sul Corriere della Sera di Milano. Il Tranchida in seguito venne a Siracusa per onorare Maria.

Queste testimonianze, insieme alle centinaia di miracoli dell'epoca scientificamente definiti inspiegabili, devono essere per noi un esempio concreto dell'amore che Dio ha per i suoi figli, specialmente quelli che soffrono. Questo sentimento è ancora reso più grande dall'intercessione di Maria, Sua Madre, che ha voluto scegliere, in un contesto storico non facile, la città di Siracusa per manifestarsi.

Quanto importante sarebbe, per noi siracusani e non, fermarsi un attimo a riflettere su questi grandi doni. Quanto sarebbe migliore la nostra vita se pensassimo più a fare nostri questi doni divini valorizzandoli, anziché pensare a distruggere, con le nostre azioni, quello che ci è stato donato.

Questa non può e non vuole essere una "lezione di vita" astratta e basata su teorie surreali. Il nostro cuore, che tante volte ha sperimentato quanto ci sia di positivo in tutto questo, desidera invitarvi a riflettere, a guardare il cielo, a fermarsi un attimo a pregare.

Grazie.